La giornata dedicata al nostro amato pianeta si celebra ogni anno il 22 Aprile. Le Nazioni Unite hanno deciso di soffermarsi nell’arco di queste 24 ore a sottolineare l’importanza di conservare le risorse naturali della Terra. A questo proposito, protagonista delle primissime edizioni a partire dal 1970, però, se ne sono aggiunti molti altri, man mano che la coscienza verso lo sfruttamento dissennato delle risorse, la loro drastica diminuzione sia in termini di quantità che di qualità, si è fatta sempre più opprimente.
Arrestare il cambiamento climatico e ridurre l’impatto che l’uomo con le sue attività economiche ha sulla salute del pianeta è la sfida più importante della nostra generazione. Ciascuno può fare la propria parte e, cosa più importante, la può fare in praticamente ogni ambito, dai trasporti al consumo alimentare, dalla raccolta differenziata allo smaltimento e riciclo dei dispositivi tecnologici.
I dispositivi elettronici sono sempre più diffusi nell’era digitale e costituiscono una parte importante delle nostre vite. Dal momento in cui ci alziamo fino a quando andiamo a dormire, facciamo un uso enorme della tecnologia. I device tech, e più in generale la tecnologia, ci accompagna in ogni momento della giornata: a scuola, al lavoro, in auto, mentre facciamo sport, mentre ci rilassiamo sul divano o, ancora, mentre cuciniamo.1
Il Global E-Waste Monitor stimava nel 2022 oltre 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici nel mondo, ma era convinto che sarebbe diventati molti di più negli anni a venire, salendo a quota 74 milioni di tonnellate entro il 2030. Di questi una piccolissima parte (il 5%) è recuperato e correttamente smaltito o riciclato. Il restante o prende la polvere in qualche cassetto di casa o viene buttato insieme alla spazzatura di tutti i giorni, creando una serie di danni ambientali, economici e anche nocivi per la salute umana2.
- Danni ambientali: un rifiuto non correttamente differenziato è un rifiuto che non avrà una seconda vita. Nel migliore dei casi sarà individuato come difforme al resto della spazzatura e triturato, sminuzzato e abbandonato; ma nel peggiore dei casi si appiccicherà a un rifiuto diverso da lui, chessò un componente plastico o l’involucro di un qualche cibo, e non sarà più possibile separarlo dal suo “parassita”, condividendone ahinoi il suo processo di deperimento.
- Danni economici: il 72% dei componenti metallici di un dispositivo elettronico è riciclabile, può diventare la base per un successivo dispositivo. Impedire tutto ciò significa che per produrre nuovi dispositivi dobbiamo estrarre ulteriori materiali dal sottosuolo, pagandoli spesso una cifra di gran lunga superiore al loro valore per via della elevata domanda e perché nessuno di loro si trova in Italia o in Europa.
- Danni per la salute umana: tubi catodici, gas refrigeranti e metalli contenuti nei circuiti integrati vanno smaltiti secondo procedure speciali e delicate, perché altrimenti se dispersi in atmosfera o assorbiti dal suolo vanno a danneggiare sia il Pianeta che poi come sappiamo si ritorce contro di noi e danneggia la nostra salute, la qualità dell’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, e così via…
Si stima che nel solo Regno Unito 31 milioni di computer portatili non più utilizzati giacciano nei cassetti delle case britanniche; l’alluminio contenuto in questi dispositivi “silenti” può trasformarsi in alluminio per 159mila biciclette, 12mila catene che sorreggono altalene nei parchi giochi, mentre la plastica al loro interno può contribuire a realizzare oltre 5milioni di defribillatori3.
Donare un PC, così come uno smartphone, una TV, una console e chi più ne ha più ne metta, a un’associazione come Progetto Nuova Vita può dare veramente una nuova vita ad una risorsa che per noi ha perso valore, ma che può acquisirla per qualcun altro che su un PC opportunamente rigenerato, supportato dalla corretta versione di Linux4, può studiare informatica, scoprire una passione che non credeva di avere e trasformarla in un lavoro che contribuire a realizzare i propri sogni e quelli della propria famiglia.
La strada da perseguire non è sempre quella della “discarica“, quanto piuttosto la donazione ad associazioni che popolate da volontari esperti sanno individuare la migliore destinazione “successiva” per un PC, intervenendo sia sull’hardware che sul software (e la fine del supporto a Windows 10 annunciata da Microsoft5 sicuramente riempirà i nostri magazzini di macchine che non sono da cestinare, ma che grazie a Linux e ai software open source possono rendere ancora molto negli anni a venire).
Contattateci o venite a trovare per saperne di più6!
- https://www.channelcity.it/news/19518/earth-day-2022-dispositivi-elettronici-e-impatto-ambientale-cosa-fare-per-combattere-l-e-waste.html
- https://www.affaritaliani.it/mediatech/spazzatura-elettronica-50-milioni-di-tonnellate-gettate-nel-mondo-ogni-anno-871427.html
- https://www.recycleyourelectricals.org.uk/
- https://opensource.com/article/22/4/how-linux-saves-earth
- https://www.hwupgrade.it/news/sistemi-operativi/windows-10-la-fine-del-supporto-trasformera-240-milioni-di-pc-in-rifiuti-elettronici_122883.html
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