Smaltimento di rifiuti informatici, spreco di risorse, raccolta di dispositivi RAEE. Sono argomenti che spesso tocchiamo sia su questo blog sia con quanti vengono a trovarci il Sabato mattina nel laboratorio di Cairate.
D’altronde ciascuno di noi produce circa 8kg di rifiuti informatici all’anno, il peso di 50 iPhone pro-capite. Di questi rifiuti pochissimi (solo il 25%) è adeguatamente raccolto e riciclato, mentre la maggior parte o giace nei nostri cassetti a tempo indeterminato o nel peggiore dei casi finisce mischiato ad altri tipi di rifiuti. Ma spesso e volentieri finiscono accatastati in discariche improvvisate sia in Italia sia in altri continenti, macinando chilometri su chilometri per poi essere bruciati e purtroppo disperdere gas nocivi nell’atmosfera.
Lo scorso Settembre di queste tematiche se ne è occupato il programma Presa Diretta su Rai 3, seguendo la filiera dello smaltimento e del riciclo nel nostro Paese.
Successivamente (a sottolineare come non si sono fatti progressi significativi) Presa Diretta ha riproposto un’inchiesta fatta in Ghana nel 2017, in una delle più grandi discariche dove i rifiuti tecnologici sono disassemblati e poi bruciati, causando grandi danni all’ambiente e alla salute delle persone che vivono nei suoi dintorni.
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